martedì 10 gennaio 2012

Storia di Samos

L’isola di Samos registrò i primi abitanti nel 3000 a .C., epoca in cui le vennero assegnati svariati nomi, tra i qualiDoryssa, Dryoussa, Parthenia, Anthemis, Melamfyllos e Fyllas. Inizialmente fu colonizzata dai Pelasgi e dai Cari, quest’ultimi provenienti dall’Asia Minore (l’attuale Turchia); successivamente i Micenei, guidati dal leggendario re Angaeus, si stabilirono qui, come testimoniano le monete che portano la sua effige. Angaeus, originario dell’isola di Itaca, si recò a Samos dopo che l’Oracolo di Delfi aveva profetizzato che lì avrebbe fondato una colonia. Un’altra versione sostiene che Angaeus fosse il figlio del dio del mare, Poseidonee che nacque proprio a Samos per poi prendere parte, più tardi, alla spedizione degli Argonauti. Secondo Erodoto, ancheOmero si recò sull’isola, in un periodo compreso tra il 1130 e il 1120 a.C.
Tra il 700 e il 532 a.C., data la sua posizione strategica, Samos divenne un centro di potere autonomo che proteggeva tutta la regione Ionia sulla costa sud-occidentale dell’Asia Minore. Appartengono a quest’epoca tutte le menti più eccelse dell’Antica Grecia, inclusi il famoso matematico Pitagora, l’astronomo Aristarco, l’architetto Mandrocle, che costruì il ponte dell’Ellesponto (attuale stretto dei Dardanelli), il filosofo Melisso, i brillanti architetti Rhoikos e suo figlio Teodoro, che utilizzarono la tecnica di creare statue di bronzo colando il materiale fuso sopra modelli di argilla ed edificarono il tempio di Heraion, il marinaio Kaleos, il primo ad attraversare le colonne d’Ercole (attuale stretto di Gibilterra), il pittore Savrias, che si dice sia stato il precursore della pittura, disegnando il contorno di un cavallo la cui ombra si stagliava su una parete e il cesellatore di sigilli Mnesarchus, padre di Pitagora.
Samos raggiunse l’apogeo dello sviluppo sociale, politico e culturale sotto il regno del tiranno Policrate (532 – 522 a.C.), quando si convertì nel centro della civiltà ionica, ottenendo così il controllo sul mar Egeo e l’indipendenza dall’Impero Persiano; in seguito tutte le città-stato costiere (poleis) dovettero accettare la supremazia di Samos e pagarle grosse imposte in cambio di protezione ed indipendenza. Col passare del tempo, Samos e le sue poleis emersero come un potente stato-isola che si alleò con Pesistrato, il tiranno di Atene, Lygdamo, il tiranno di Naxos e Amasis II, faraone d’Egitto. Policrate stabilì qui una collezione di volumi che rappresentavamo le migliori opere fino a quel momento e la biblioteca iniziò ad attrarre i pensatori più brillanti dell’epoca. Durante il VI secolo a.C. presero il via vari progetti edilizi, inclusa l’estensione delle mura cittadine, l’acquedotto Eupalinio, la ristrutturazione del teatro e del porto principale, chiamato da Erodoto “la fortezza marina”.
L’incompetente successore di Policrate minò la supremazia di Samos e l’isola finì così sotto il controllo dei Persiani fino al 479 a.C., quando la loro flotta venne sconfitta e distrutta nella battaglia di Mycale, durante la quale Samos si alleò con le altre città-stato ioniche. Dopo aver riconquistato l’indipendenza divenne un importante membro della Lega di Delian, guidata da Atene. Più avanti gli abitanti di Samosfurono costretti ad arrendersi al dominio di Sparta e poi di nuovo a quello persiano, fino a che gli Ateniesi, comandati da Timoteo, li liberarono.
Durante l’espansione del regno di Macedonia, nel IV secolo a.C., Samos servì da base militare per le conquiste di Alessandro Magno (336 – 323 a.C.). In epoca romana Samos, Rodi e le isole circostanti formavano la Romana Provincia Insularum.

Medioevo

Durante l’Impero Bizantino Samos, così come le altre isole Egee, subì diversi attacchi di Saraceni, Goti, Unni e Alani e cadde sotto il dominio dei Veneziani durante l’epoca delle Crociate; tornò poi sotto il controllo del Bizantini fino a quando la conquistarono i Genovesi, nel 1346. Nel 1453, quando Costantinopoli, la capitale dell’impero, cadde in mano ai Turchi, gli abitanti di Samosabbandonarono l’isola per rifugiarsi a Chios.

Dominio Ottomano

Cent’anni dopo l’abbandono dell’isola, alcuni coloni la ripopolarono nel 1562, poichè l’ammiraglio turco Kilic Ali Pasha la ricevette in dono dal sultano, che per favorire il ritorno dei suoi abitanti dichiarò Samosautonoma e assicurò ai Cristiani il diritto ad essere governati da un’autorità della stessa religione. Dopo la morte di Kilic Ali Pasha l’isola perse i suoi privilegi e cadde nuovamente sotto il dominio dei Turchi.

Epoca Moderna

Samos prese parte alla guerra d’indipendenza greca contro l’Impero Ottomano, fin dal 1821; i suoi abitanti, guidati da Constantino Lachanas, deposero le autorità turche ed instaurarono un governo locale sotto il comando di Licurgo Logothetis, combattendo per la libertà durante sette anni, affiancati dalla flotta greca e dagli ammiragli Tombazis, Andreas Miaoulis e Constantino Kanaris.
Quando nacque lo Stato greco nel 1827, le grandi potenze europee dell’epoca (Inghilterra, Francia e Russia) non inclusero Samos nei loro nuovi confini, nonostante fosse ormai libera dai Turchi. Gli abitanti continuarono a lottare per l’annessione alla Grecia fino al 1834, quando venne dichiarata Principato autonomo sotto la sovranità delle grandi potenze, ma rimase obbligata a pagare i tributi all’Impero Ottomano. Questa forma di governo durò circa 80 anni e coincise con un periodo di prosperità economica; nel 1912 l’isola, guidata da Temistocle Sofoulis, si sollevò di nuovo contro i Turchi e il 2 marzo 1913 venne definitivamente annessa alla Grecia.
La massima espressione del patriottismo degli abitanti di Samos e del loro amore per la libertà si ebbe con il movimento della Resistenza durante l’occupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale (1942 - 1944); la sanguinosa guerra civile che ne seguì, che si protrasse dal 1946 al 1949, lasciò una memoria storica e un’eredità di conflitti ideologici contro i quali sorsero i dipartimenti della Scuola di Scienzedell’Università dell’Egeo, nella città di Karlovassi.

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